Un ambiente palinsesto, dove temporalità diverse si sovrappongono l’una all’altra, per riflettere sul ruolo di una collezione pubblica d’arte contemporanea nel XXI secolo. In un’epoca in cui la riproducibilità tecnica ha raggiunto livelli mai immaginati, è utile interrogarsi sul valore dell’originalità all’interno di una collezione e sul modo in cui essa è recepita.Read More...

Gran parte di ciò che oggi fruiamo e interpretiamo non deriva da un’esperienza diretta, ma è filtrato da immagini o video digitali. Da questo punto di vista le collezioni pubbliche costituiscono un caso interessante: la maggior parte delle loro opere è chiusa in depositi inaccessibili ai visitatori, mentre solo una piccola selezione è messa in mostra. La collezione custodita dal MACRO, sotto la corte dell’ex Birreria Peroni, è formata da più di 1.200 opere acquisite dal Comune di Roma tra gli anni Cinquanta e i primi Duemila. Si tratta della porzione più recente delle collezioni della Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale ed appartiene alla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Non accessibile di norma al pubblico, la collezione del MACRO è stata ritratta e interpretata dalla fotografa Giovanna Silva per il Museo per l’Immaginazione Preventiva. Stampate su giganteschi wallpaper, le immagini della collezione nei depositi ricoprono tutte le pareti di questo ambiente. Esse costituiscono lo sfondo e il contesto che i nuovi lavori di giovani artisti italiani sono andati gradualmente a occupare nel corso di quattro anni — una collezione in fieri cresciuta organicamente nel tempo.