GIORNATA DELLA MEMORIA
Un omaggio a Lorenza Mazzetti
Il cielo cade 

Il MACRO, nell’ambito di Memoria Genera Futuro, il programma di Roma Capitale per la Giornata della Memoria 2022, offre un omaggio a Lorenza Mazzetti, regista e scrittrice italiana, testimone dell’uccisione di parte della sua famiglia per mano tedesca.

 

Si riportano in questa sede una nota biografica e diverse immagini. In ordine si troveranno la copertina della prima edizione del libro Il cielo cade di Mazzetti, edito da Garzanti nel 1962; il suo risvolto anteriore; la riedizione di Sellerio del 1993; la dedica ai famigliari uccisi ivi riportata. Per concludere vengono proposti due suoi ritratti provenienti da un servizio fotografico giornalistico nella casa di Lorenza in occasione della vincita del Premio Viareggio 1962.

 

Una nota in considerazione delle due edizioni: nella prima di Garzanti la storia pare finzione, solo nella ristampa Sellerio del 1993 si scoprirà che è tutto realtà. Qui compare infatti per la prima volta la dedica agli zii e alle cugine Einstein trucidati dai nazisti sotto i suoi occhi, disponibile per la lettura in questa pagina.

 

Lorenza Mazzetti, Il cielo cade, Garzanti, Milano 1961

Lorenza Mazzetti, Il cielo cade, Sellerio, Palermo 1993.

Lorenza Mazzetti nasce a Roma nel 1927 insieme alla gemella Paola. Rimaste presto orfane, è la zia, la sorella del padre, Cesarina Mazzetti (chiamata Nina) che decide di prenderle con sé nella bellissima tenuta di Rignano sull’Arno con il marito Robert Einstein, cugino di Albert Einstein, le due figlie Annamaria e Luce. Qui vivranno, in una nuova famiglia ricostituita, un periodo di grande felicità, fino a quando, nel 1944, due ufficiali tedeschi non si presentano alla villa chiedendo espressamente di Robert Einstein. Nina ha la prontezza di dire che non è in casa e convince il marito a fuggire nel bosco.

 

Quando il 3 agosto del 1944 i tedeschi tornano e non lo trovano, sterminano tutta la sua famiglia in quella che ancora oggi è nota come la Strage di Rignano: muoiono così Cesarina, Annamaria e Luce. Le gemelle Mazzetti vengono risparmiate perché non portano il cognome Einstein, ma assistono all’esecuzione e ne saranno segnate per il resto della vita. Allo zio, di ritorno dal suo rifugio, davanti al dolore, non resta che il suicidio.

Il motivo più plausibile che portò Hitler alla strage sembra essere quello di colpire indirettamente il grande scienziato Albert Einstein, fuggito in America all’insorgere del nazismo e divenuto un simbolo dell’opposizione antifascista.

 

Dopo la maturità classica, nel tentativo di seppellire il terribile ricordo della tragedia, Lorenza Mazzetti parte per Londra, ma presto la sorella dall’Italia la informa che il loro tutore legale le ha truffate di tutta l’eredità e sono divenute povere. Inizia quindi a lavorare come lavapiatti e cameriera; scopre la Slade School of Fine Art University College, ma è troppo povera per pagarsi la retta; per tre giorni dorme con i suoi disegni sotto braccio sull’uscio della stanza del direttore finché non ottiene un giudizio critico. Ammessa, un giorno ruba le attrezzature per girare un film, che sogna da tempo, K, un adattamento delle Metamorfosi di Kafka. Sarà un successo e una folgorazione per tutta la Slade School; seguirà un altro film di culto, Together e la fondazione del «Free Cinema Movement» con i registi Lindsay Anderson, Karel Reisz e Tony Richardson, per un cinema indipendente, «arrabbiato», libero da vincoli commerciali e di mercato. 

 

Solo durante un viaggio di ritorno per far visita alla sorella, di nuovo in Italia, sarà sommersa atrocemente dai ricordi e dovrà fare i conti con il proprio passato tra insonnie ed incubi ricorrenti. Il libro Il cielo cade sarà una sorta di terapia, uscito nel 1962 vincerà il premio Viareggio grazie all’entusiasmo di Cesare Zavattini e all’aiuto di Attilio Bertolucci.

 


 

Un ringraziamento speciale va a Giuseppe Garrera, musicologo, storico dell’arte, collezionista e curatore del progetto UN’OPERA del MACRO, che ha generosamente fornito i materiali che seguono.