MA LEI VUOLE FARE L’AVVOCATO O IL TEATRO D’AVANGUARDIA?
Performance privata

Ma lei vuole fare l’avvocato o il teatro d’avanguardia? fa parte di Perché gli artisti fanno le mostre e poi se ne vanno, i cinque interventi di Anna Franceschini disseminati nello spazio fisico del museo, espansi fino ai suoi apparati digitali e ai suoi spazi esterni. Il progetto rientra in Io poeto tu, la mostra dedicata a Simone Carella (1946 -2016) che inaugura la sezione POLIFONIA.

Negli anni in cui frequenta il Dioniso Teatro Simone Carella si avvicina al contesto universitario. Nel 1968 si lega al gruppo Gli Uccelli, famoso per la storica occupazione del campanile di Sant’Ivo alla Sapienza. C’era grande fermento studentesco in quel periodo, lo stesso della Battaglia di Valle Giulia. 

Carella si iscrive a Giurisprudenza non potendo accedere alla Facoltà di Lettere a causa della sua formazione scientifica. Diciamo che l’intenzione era quella più di provare a prendere parte a un mondo, a una dimensione collettiva, che l’interesse per la disciplina stessa.

L’unico esame che Carella sostenne fu quello di Filosofia del Diritto. La valutazione negativa del professore concesse al regista teatrale romano la possibilità di comprendere le sue vere passioni. 

La performance Ma lei vuole fare l’avvocato o il teatro d’avanguardia? invita a sottoporsi a una interrogazione in cui, dopo la condivisione di alcune riflessioni sull’attualità, un giurista sollecita il pubblico a riflettere sui propri veri interessi: «Faccia una cosa. Scelga se vuole fare il teatro d’avanguardia o Giurisprudenza!».

Per partecipare scrivi a digital@museomacro.it