JENNA SUTELA
nimiia contact

Il 29 e 30 ottobre il MACRO, in collaborazione con Terraforma, presenta il primo capitolo de Il Pianeta come Festival XL, l’evento di 24 ore previsto nelle stesse date che, nel rispetto delle nuove misure contro la pandemia, viene posticipato fino alla primavera 2021, articolandosi in diversi capitoli, tra dimensione fisica e digitale.

 

Il progetto si collega all’attualità dell’analisi compiuta da Ettore Sottsass nel visionario e iconico progetto Il Pianeta come Festival pubblicato nel 1972 su Casabella, per declinarsi secondo i campi di ricerca che contraddistinguono Terraforma, ovvero il linguaggio sonoro, l’architettura e la sostenibilità ambientale, espandendosi all’interno di Museo per l’Immaginazione Preventiva in una riflessione che tocca il legame tra ecologia, società, politica ed espressione artistica.

A Il Pianeta come Festival si ispira l’installazione visiva e sonora nimiia contact che Jenna Sutela ha concepito per il terrazzo del museo e che sarà visitabile a partire dalle ore 11 di giovedì 29 ottobre, negli abituali orari di apertura del museo. L’artista finlandese lavora con parole, suoni e altri living media come muffe e batteri, utilizzando meccanismi di simbiosi e di comunicazione interspecie, sia con la vita organica che con quella sintetica sovra-umana. L’intervento site-specific commissionato per questa occasione si basa sul linguaggio “Bacterial-Martian” generato da macchine e batteri spaziali. Il movimento del batterio Bacillus Subtilis e i primi approfondimenti sulla lingua marziana, divulgati dalla medium francese Hélène Smith nell’Ottocento, sono stati qui utilizzati come materiali didattici di apprendimento automatico.

 

nimiia contact è un segno, un contatto — mediato meccanicamente — dei batteri estremofili, che, secondo recenti esperimenti spaziali, potrebbero effettivamente sopravvivere su Marte.

 

Per le giornate del 29 e 30 ottobre l’installazione è accompagnata da nimiia vibié, una sonorizzazione delle interazioni tra reti neurali, registrazioni audio dei primi linguaggi marziani e filmati microscopici di batteri spaziali estremofili. La composizione, pubblicata da PAN, è stata realizzata nell’ambito del programma di residenze artistiche di Google Arts & Culture n-Dimensions.