Inaugurazione 11 dicembre 2025, dalle ore 18.00 alle ore 22.00
Il tema dell’abitare è una delle questioni socio-politiche più urgenti del nostro tempo. Potenti meccanismi di dislocamento, alimentati dai grandi flussi di capitale e dalle trasformazioni della società, esercitano una crescente pressione sulla disponibilità di alloggi a livello globale.
La mostra Abitare le rovine del presente - declinata appositamente per gli spazi del MACRO – prende avvio dal progetto Agency for Better Living, presentato al Padiglione Austria della Biennale di Architettura 2025, a cura di Lorenzo Romito, Sabine Pollak, Michael Obrist.
La mostra invita gli spettatori a interrogarsi su tematiche di stretta attualità a partire dalle esperienze abitative che connotano Roma: cosa rende uno spazio abitativo di qualità e garantisce buone condizioni di vita? Quali politiche sono necessarie per realizzarle? Come possiamo progettare alloggi equi e accessibili? E quali strategie portano ai risultati migliori?
Roma, città unica per la sua capacità di rigenerarsi nel tempo, diventa qui il punto di partenza per esplorare pratiche di riuso e rinascita. Le sue rovine – materiali e simboliche – sono interpretate come territori del possibile, dove forme spontanee di rinaturalizzazione e convivenza civile generano nuove ecologie urbane e sociali.
La mostra si concentra su alcuni processi dal basso di rigenerazione di luoghi, che negli anni hanno contribuito alla rimodulazione della struttura urbanistica della città. Spin Time, Corviale, Lago Bullicante sono solo alcune delle esperienze analizzate dal progetto: esempi di come le “rovine della modernità” siano state abitate per soddisfare bisogni e desideri che la società non soddisfa, permettendo l'emergere di relazioni ecologiche e sociali imprevedibili.
Attraverso installazioni, materiali d’archivio e narrazioni visive, Abitare le rovine del presente restituisce un ritratto inedito della città come laboratorio di convivenza e coevoluzione, dove le esperienze di vita quotidiana si intrecciano con la progettualità istituzionale. Un dialogo fertile che apre a una nuova prospettiva di rigenerazione urbana, di cui Roma si fa portavoce e modello.
Completa il progetto espositivo uno “Spazio di negoziazione”, elemento già centrale nel padiglione veneziano: un luogo assembleare costruito come una piattaforma aperta dove le persone sono invitate a sedere insieme in una forma circolare senza gerarchie , discutendo e negoziando le strategie per un abitare migliore e consapevole.