CATHY JOSEFOWITZ
The Thinking Body
Realizzata con Elise Lammer

16 marzo 2022 – 19 giugno 2022 
#Aritmici

The Thinking Body è, ad oggi, la mostra più completa sulla vita e il lavoro di Cathy Josefowitz (1956-2014). Organizzato in collaborazione con Kunsthaus Langenthal e il Centre culturel suisse di Parigi, il progetto espositivo di Roma è l’ultimo capitolo di una più ampia retrospettiva caratterizzata da fili comuni e focus locali.

Rappresentando la varietà della produzione artistica di Josefowitz, in cui dipinti e disegni dialogano e si sovrappongono alla coreografia, la mostra riflette lo sforzo dell’artista di riconciliare media che sono stati troppo spesso trattati come ambiti separati nel discorso della storia dell’arte. Il corpo – in movimento e in relazione ad altri corpi – costituisce il nucleo della sua opera, la maggior parte della quale non è mai stata esposta.

 

The Thinking Body deriva dal titolo dell’omonimo libro di Mabel Elsworth Todd (1880 – 1956) pubblicato nel 1937 sull’apprendimento somatico, che ha profondamente segnato la ricerca di Josefowitz e il suo approccio artistico al corpo, alle sue infinite possibilità e ai suoi limiti. La mostra adotta un approccio per lo più tematico, presentando le prime sperimentazioni dell’artista ispirate a opere di artisti europei della prima metà del XX secolo, il suo progressivo spostamento verso un’esplorazione del proprio corpo e di quello delle persone amate, per arrivare infine a concentrarsi sul rapporto tra corpo e spazio e passare quindi gradualmente all’astrazione. Una serie di disegni su ricevute di ristoranti e hotel realizzati tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 mentre l’artista viveva in Italia, sono esposti per la prima volta nel contesto della mostra a Roma.

 


 

CATHY JOSEFOWITZ ha studiato scenografia al Théâtre National de Strasbourg prima di trasferirsi a Parigi dove si è laureata in arti visive presso l’École Nationale des Beaux-Arts. Alla fine degli anni ’70, mentre viveva negli Stati Uniti, ha scoperto la danza, poi il teatro primitivo. Più tardi, mentre studiava a Falmouth (Regno Unito) al Dartington College of Arts, ha incontrato la contact improvisation e le tecniche di danza a rilascio anatomico introdotte rispettivamente da Steve Paxton e Mary Fulkerson. La sua ricerca sull’interrelazione tra la coreografia del movimento e il gesto pittorico è iniziata nel 1987 mentre frequentava la School for New Dance Development di Amsterdam.

 


 

La mostra comprende un evento collaterale, il 28 maggio 2022, presso l’Istituto Svizzero di Roma con il lavoro performativo dell’artista svizzero-americano Garrett Nelson (1982).

 


Curatore: Luca Lo Pinto
Coordinamento mostra: Sara Cattaneo
Assistente di produzione: Anna Mostardi
Allestimento: Expotrans, Matteo Pompili

Con il sostegno di:
Les Amis de Cathy Josefowitz, Ginevra
Centre culturel suisse, Paris
Kunsthaus Langenthal, Svizzera
Arsenic – Centre d’art scénique contemporain, Losanna
La Becque | Résidence d’artistes, La Tour-de-Peilz
Istituto Svizzero, Roma

Un sentito ringraziamento a Beppe Sebaste.