PATRIZIA CAVALLI
Il sospetto del paradiso 
Opening 30 maggio 2024, dalle ore 18.00 alle 21.00

30 maggio 2024 – 25 agosto 2024
#Aritmici

Il sospetto del paradiso è la prima mostra che un’istituzione museale dedica alla poeta Patrizia Cavalli (Todi, 1947 – Roma, 2022), figura cardine della poesia italiana del secondo Novecento, la cui casa romana è stata un importante luogo di incontro per l’ambiente culturale della capitale.

Il progetto espositivo permette di conoscere, attraverso oltre 200 fotografie di Lorenzo Castore, la casa di Via del Biscione vicino a Campo de’ Fiori, dove Cavalli ha vissuto per quasi 50 anni. Le fotografie su pellicola a colori e in bianco e nero sono state scattate nell’arco di una settimana, due mesi dopo la morte della poeta e poco prima che la casa venisse smembrata. Documentano per l’ultima volta gli interni disabitati in una sequenza di scatti che da una scala ambientale si focalizza su oggetti, mobili, ritratti, manoscritti, opere di artisti, spesso amici, collezionati da Cavalli nel tempo. Viene restituito così il suo mondo domestico attraverso una fotografia di dettaglio dalla qualità materica. 

 

Una selezione di dattiloscritti e manoscritti rivela l’utilizzo della Cavalli di una raffinata tecnica poetica e di un lessico d’uso quotidiano composto da strutture metriche classiche che le permettono di condensare — con arguzia epigrammatica, attitudine riflessiva e ironia — i misteri dell’esistenza, portando il lettore di fronte all’apparizione poetica. 

 

La mostra riunisce anche i progetti editoriali nei quali Cavalli ha collaborato con artisti visivi o ha presentato scritti sull’arte. Sono saggi per cataloghi di mostre, poesie o prose dedicate ad artisti o utilizzate da questi come evocazioni, edizioni limitate che prendono forma accostando parole e opere, tutte pubblicazioni nate da incontri e amicizie. 

 

Viene inoltre mostrato il processo impiegato dalla poeta per l’annotazione, la costruzione, la limatura e la pubblicazione delle poesie che alterna la forma manoscritta e dattiloscritta e restituisce l’accuratezza metrica e la ricerca stilistica e musicale anche di componimenti brevi e semplici.  

 

Infine nel video di Gianni Barcelloni dalla serie Il navigatore. Ritratti di scrittori, Patrizia Cavalli legge le sue poesie attraversando la propria casa, e insieme al regista riflette sulla vita, la noia, l’amore, la morte, la felicità e l’infelicità.  

 

Al centro della sala, una teca mostra in maniera randomica 105 ritagli di carta con annotati liste della spesa e pensieri della poeta. 

 


 

PATRIZIA CAVALLI (Todi, 1947 – Roma, 2022) esordisce nel 1974 con la prima raccolta Le mie poesie non cambieranno il mondo edite da Einaudi. L’esordio letterario è favorito dall’incontro durante i suoi studi di filosofia con Elsa Morante, che ne riconosce la vocazione poetica e la introduce nel mondo artistico di quegli anni: diviene amica tra gli altri di Giorgio Agamben, Ginevra Bompiani, Alfonso Berardinelli, Bice Brichetto, Carlo Cecchi e Angelica Ippolito. Biancamaria Frabotta la inserisce nell’antologia Donne in poesia – Antologia della poesia femminile in Italia dal dopoguerra ad oggi (Savelli, 1974). Successivamente usciranno i volumi di poesie Il Cielo (Einaudi, 1981) e L’io singolare proprio mio (Einaudi, 1992) che verranno riuniti insieme al titolo dell’esordio nella raccolta Poesie. 1974-1992 (Einaudi, 1992). Seguono le pubblicazioni Sempre aperto teatro (Einaudi, 1999), La guardiana (Nottetempo, 2005), Pigre divinità e pigra sorte (Einaudi, 2006), La patria (Nottetempo, 2011), Al cuore fa bene far le scale (con Diana Tejera, Voland, 2012), Datura (Einaudi, 2013), Flighty matters (Quodlibet, 2017), Con passi Giapponesi (Einaudi, 2019) e Vita meravigliosa (Einaudi, 2020).